A febbraio una squadra super operativa di volontari ha cercato di darci una mano a riaffermare la bellezza come criterio educativo e quindi armati di pale, cazzuole, pennelli e tanto coraggio hanno messo mano alla casa dei pulcini ridotta ad un immondizzaio dai nostri esuberanti giovanotti in erba e dalle loro educatrici.
Angelo e Maurizio dalla parrocchia di don Franco, Novara, hanno lavorato a mettere piastrelle su muri e pavimenti e nei ritagli di tempo cambiavano luci, aggiustavano lettini, terminavano marciapiedi o facevano volare in cielo lanterne cinesi sotto gli occhi increduli di 128 bimbi. Alla loro partenza sono subentrate due differenti equipe di giovani: Guido, Matteo e Riccardo, rispettivamente professore e studenti della scuola Bonfantini di Novara e Giovanni e Massimiliano, bocconiani neolaureati. Chiude il giro Giacomo qui da dicembre ma che non si é tirato indietro davanti ad una fossa da svuotare a secchiate o a dei tubi da cambiare.
Siamo ancora in piena attività ma i risultati che si vedono parlano soprattutto di una strada che si sta percorrendo con tanta gente sconosciuta che ad un certo punto ti trovi di fianco e scopri che quello che ti permette di camminare insieme è il desiderio buono sulla propria vita e l’insaziabile sete di una risposta per sé.
Certo poi speriamo le piastrelle reggano ed i tubi non gocciolino… ma l’averci provato inizialmente per rispondere al bisogno di un altro e scoprendo poi che dicendo si rispondi ad un tuo bisogno è la cosa più grande che mi porto a casa da questi giorni di convivenza, come diceva Massimiliano ieri sera davanti ad un lavandino da rifare che prendeva giorni e giorni: “Il desiderio è di vederlo finito e non ti fermi finché non lo è, come il cuore dell’uomo che ha solo il desiderio di essere compiuto e non si ferma finché non incontra Chi lo compie”. Si chiama Vocazione, ho aggiunto io.