Rieccomi a casa!
Dopo un volo che sembrava non finire mai (anche perchè siamo stati fermi a Malpensa piu di due ore per un guasto al sistema elettrico), una notte a New York finalmente…. a casa!!!!
Educatori, staff, bambini tutti in festa per un’accoglienza gioiosa e soprattutto spontanea e vera che mi dice che qualcosa sta accadendo alla Kay, una scintilla di umanità nuova si intravede e me lo conferma anche chi è passato di qui in questo tempo in cui ero assente, come Emilio, amico spagnolo che si è stupito di trovare tutti al lavoro con responsabilità anche se io non c’ero.
Un mese e mezzo di assenza e la Kay che è andata avanti per la sua strada, la scuola e la materna iniziate, i bimbi con le borse di studio alle scuole salesiane stanno frequentando, la clinica che viaggia sul suo binario….. incredibile!!!!
Come non essere contenti e grati al buon Dio che ha fatto in modo che questa gente, ferita e provata dalla durezza della vita cominciasse a riconquistare un volto umano?
Matthew per noi è soltanto un ricordo reso evidente dai gazebi crollati e dal tetto del parcheggio volato via, niente in confronto alla morte seminata in altre zone del paese. I bambini sono tornati alla kay venerdi sera….. hanno scoperto quanto costa mantenerli!!!!
Intanto qui si è scatenata la corsa degli aiuti umanitari: formiche impazzite che scaricano tonnellate di riso, bottigliette d’acqua, antibiotici ma che in fondo lasciano nella solitudine chi riceve. Da questa mattina la nostra casa è sorvolata da elicotteri militari stranieri, che portano viveri alle popolazioni colpite dall’uragano, e poi aerei che atterranno carichi di aiuti. Sui bollettini che l’ONU ci manda leggiamo di cifre da paura stanziate da governi ed istituzioni per tamponare l’emergenza.
E poi il discorso del presidente temporaneo che dice che non ci servono riso ed acqua ma un aiuto a costruire il nostro futuro di paese libero, un aiuto a far si che se accadesse un’ennesima sciagura saremmo pronti ad affrontarla ed a resisterle.
Ma questo è tutto un altro approccio. Il buonismo ci permette di scaricare riso ed acqua, l’avventura cristiana di abbracciare il Destino dell’altro camminando con lui verso il suo compimento. Perchè mentre si compie il Destino dell’altro si compie anche il mio. Che spettacolo!!!!