In tanti mi avete scritto per sapere come il Vilaj Italyen e la kay Pè Giuss hanno affrontato il previsto devastante arrivo  dell’uragano Matthew.

Il pre-allarme era stato dato da giorni sempre però dicendo che Haiti non sarebbe stata particolarmente coinvolta. L’agenzia OCHA delle Nazioni Unite mandava mail ogni giorno,  talvolta anche a distanza di poche ore, per aggiornare la situazione e dare indicazioni in proposito.

A Waf i ragazzi erano tranquilli e per niente preoccupati e sembrava l’avessimo scampata anche questa volta. Poi invece, nella notte di martedi, una telefonata mi raggiunge dalla Nunziatura Apostolica: don Luca, nuovo segretario della Nunziatura mi sta cercando perchè monsignor Nougent, nunzio apostollico in Haiti, è preoccupato per i bambini di Waf. La situazione sta peggiorando, l’uragano ha cambiato rotta e corre verso il golfo di Lagonave se mantenesse questa rotta ci prenderebbe dritti in faccia probabilmente spazzandoci via. Le istituzioni allertano la popolazione a lasciare la zona costiera, si preparano punti di accoglienza di fortuna, si corre contro il tempo. Parlano di baraccopoli che verranno spazzate via con tutta la loro vita, di devastazione imponente, di fame e miseria che ancora una volta sembrano perseguitare la piccola terra d’Haiti.

Alla telefonata di don Luca segue quella di madame Alice, e poi di Ken, gli amici della Nunziatura, quelli dell’Haiti bene che hanno imparato ad amare la nostra casa e la nostra storia con i suoi 130 bimbi davanti al mare che all’improvviso potrebbe diventare nemico.
Si coordinano, chiamano polizia e protezione civile e nel cuore della notte, 130 bimbi piccoli piccoli in silenzio salgano su due autobus che sono venuti a prenderli per trasportarli in un luogo sicuro, una scuola del centro città. Prima di salire Elange, responsabile della Kay Nounous, mi telefona, vuole sapere se autorizzo la partenza dei bambini: è calma e so che saprà aiutare i bambini a vivere questa strana avventura senza paura. Autorizzo la partenza e cosi nel cuore della notte la Kay Pè Giuss si svuota, ma non del tutto…. i boys guidati da un sorprendentemente intraprendente Mercidieu restano a proteggere la nostra casa da eventuali malintenzionati che si sentirebbero invitati a saccheggiarla….. siamo sempre a Waf Jeremie!!!

Gli autobus si dirigono al Liceo Petion, un posto sporco, squallido, inadeguato. Il personale della Protezione Civile non vuole accogliere i bambini handicappati che non sono ancora stati prelevati dalla Kay. Gli educatori si ribellano…. hanno imparato a combattere, finalmente alzano la testa: costringono gli autobus a tornare a Waf e prendere i bambini portatori di handicap e chiedono di essere portati in un centro di accoglienza dignitoso: li porteranno a Delmas 3 dove si trovano ancora in attesa che il governo autorizzi il rientro degli abitanti lungo le coste dell’isola.

In tutto questo mi ha commosso chi in Haiti si è mosso pensando ai nostri bambini: don Luca, monsignor Nugent, Alice, Ken, Lorraine che li ha seguiti fin nella nuova sistemazione scrivendomi cosa stava succedendo e mandandomi delle foto. Ma anche i tanti amici che attraverso mail, messaggi e telefonate hanno fatto sentire la loro preoccupazione e si sono uniti a me che sulla tomba di san Francesco pregavo per i nostri amici: dagli USA, all’Argentina, dal Brasile all’Italia un popolo domandava.

E Matthew ha sentito… ha deviato… il passaggio frontale non è avvenuto e Waf e la kay sono salve.
Ma la sorpresa più grande gli educatori della Kay: presenti, attenti, svelti e responsabili stanno continuando i loro turni di lavoro nel centro di accoglienza. Si sono mossi all’altezza della situazione, stanno cominciando a sentire la casa come loro: un passo finalmente adulto, si stanno muovendo insieme per costruire qualcosa.

Ora si aspetta che venga dichiarato il cessato allarme per riportare i bambini a casa. Io li raggiungerò lunedì.

Ringrazio tutti quelli che hanno sostenuto questi momenti con la loro preghiera e che hanno reso possibile che non accadesse niente ai nostri bambini ed alla nostra gente: ancora una volta la bellezza della Chiesa si è fatta carne.

P.S. Oggi il nuovo bollettino OCHA riportava la notizia dell’evacuazione dei bambini della kay Pye dous… piedi dolci…. anche don Giuss sta ridendo in Paradiso!!!!!