Eravamo fermi da molti mesi, da quando chi si era reso disponibile per seguirla ci aveva ripensato. Ma sono le scelte della vita e quindi personali ed indiscutibili. Dopo dieci anni la Klinik Sen Franswa aveva chiuso i battenti. Poi la speranza di poterla riaprire ed ancora una volta un passo indietro.

Già stavo pensando a come riconvertire la struttura…. non è che mi manchino le idee…. ma la gente continuava a chiedermi quando riaprivamo e non gli interessava sapere perchè era stata chiusa. Ai poveri non interessano le nostre stupidate, il nostro giocare con loro: hanno davanti la loro miseria ogni giorno e la loro solitudine se anche noi chiudiamo le porte.

Ed allora, con coraggio, si riparte, si accetta la sfida, si ricomincia da capo: ore ed ore di colloqui con medici ed infermieri haitiani, la pazienza di chi finanzia il progetto, la voglia di non mollare, la presenza di nuovi e vecchi amici a fianco per camminare insieme ed ecco il 15 marzo riaprono i battenti della Klinik Sen Franswa. Pochi bambini ieri, poi il passaparola e via ….. trentacinque piccoli e le loro mamme questa mattina aspettavano di essere accolti, abbracciati, aiutati nella loro fatica di vivere nella miseria di Waf Jeremie. Mackenson in questo momento sta camminando per Waf Jeremie con un grande megafono annunciando la riapertura della Klinik.

Il neoformato team si affaccia timidamente ma con tanta voglia di farcela. Sarà il tempo a dirci chi sarà definitivamente dei nostri e chi andrà a cercare un altro lavoro. Per ora iniziamo a camminare scoprendo giorno dopo giorno insieme come stare davanti alla realtà ed a ciò che domanda.

Alberto Savorana presentando il libro sulla vita di don Giussani all’assemblea responsabili del Movimento di Comunione e Liberazione America Latina  sabato sera ha concluso dicendo che don Giussani era un uomo che, afferrato da Cristo non ha avuto bisogno di altro che della realtà in cui il Mistero lo aveva messo. E facendolo ci ha insegnato, mi ha insegnato che afferrati da Cristo non servono progetti, forze particolari, decine di persone al tuo fianco….. serve la realtà e la libertà di dire di si.