Era arrivata l’altro ieri pomeriggio accompagnata da una donna che raccontava una quantità infinita di menzogne. Dopo tanti anni in Haiti capisco al volo quando stanno mentendo e li metto alle corde perchè ammettano la menzogna. Poi, una volta che siamo davanti alla verità delle cose e quindi alla realtà dei fatti vediamo cosa possiamo fare. Perchè la realtà è sempre una provocazione per l’uomo, provocazione a mettersi in moto per capire come rispondere a ciò che sta accadendo, provocazione a muovere la propria libertà nell’accettare una sfida od una circostanza.
Torna quindi ieri con un’altra donna che dice di essere la mamma data per morta venerdì pomeriggio. Venerdì si chiamava Josia ieri si chiamava Chedlèn.
Ma ieri come oggi pesava 1,500 grammi ed era nata il 15 aprile: quasi tre mesi. Tre mesi di stenti, di solitudine e di abbandono. Non ha neanche la forza di piangere. Angelica parte per l’ospedale pediatrico più famoso dell’isola….. neanche ci guardano come sempre…. non c’è posto, non c’è tempo…. non c’è voglia fondamentalmente… voglia di lottare con questa piccola bimba che ha già un Destino di bene preparato per lei e che è “… poco meno degli angeli….”.
E allora la sfida la accettiamo noi e cominciamo a lottare con lei. Durante i vespri la battezzo… Chedlèn Benedetta e la affidiamo alla Madonna perchè la custodisca come ha custodito il suo bambino, tesoro del gran Re. Comincia un via via di messaggi, telefonate con Clotilde, la nostra pediatra che ci segue a distanza, vogliamo imparare come seguire la piccola, vogliamo esserci a lottare con lei.
Si comincia con un bagnetto, una tutina colorata, il contagocce per darle il primo latte e poi coccole, canzoncine, carezze.
Angelica, Pinuccia, Gabriella Safira, Edline, Obertine… è entrata nel cuore di tutti.
Dovrà lottare per vivere ma non dovrà lottare da sola: noi della Kay Pè Giuss siamo con lei.