Oggi la kay ha aperto le porte a Erody, un anno e tre mesi, idrocefalo. La sua mamma vent’anni ed una solitudine più grande di lei parla sottovoce: nelle sue parole non si legge disperazione ma una tremenda solitudine. Qui la gente è sola. Sola con la sua miseria, sola con la sua fatica, sola in un cammino al Destino che non si rende neanche conto di fare. Uomini e donne lontani da se stessi.

Leggevo le polemiche scatenatesi dopo la visita del presidente francese martedì: invece che stupirsi del fatto che era qui, cioè invece di guardare la cosa come possibilità per sè, tutti sparano a zero rivendicando l’indipendenza e continuando a restare ancorati ad un passato che sta diventando la tomba di Haiti. Polemiche su tutto: la proposta del presidente francese di sostenere l’educazione  vista come l’ennesimo tentativo di colonizzazione. E nell’articolo poi l’accusa dei bianchi che fanno scuole in Haiti solo per colonizzare. Mi passano davanti agli occhi le scuole delle suore e dei padri Salesiani, quelle dei Gesuiti, delle Piccole Sorelle, del padre Rick, del padre Tom…. gente che parla di Cristo. Ognuno a suo modo con un carisma proprio, ma che porta l’abbraccio di Un Altro a questa terra.

In Haiti è impressionante come ogni gesto di bene sia letto in termini di colonizzazione segno di una non riconciliazione con la propria storia. E lunedì si festeggerà la bandiera, quella bandiera tanto cara ai nazionalisti perchè nasce dopo che il bianco è stato strappato da quella francese: uno strappo, sempre e solo uno strappo davanti alla realtà che in Haiti continua ad essere nemica per chi non la riconosce data da chi Amico è.

Noi alla Kay non festeggeremo la bandiera, ma la gamba nuova di Myrtha, l’arrivo di Jacklin e Erody, i compleanni del mese e di quello passato trascurati a causa dell’epidemia di colera che non lasciava spazio ai festeggiamenti, sí perchè quello che vogliamo comunicare ai nostri bambini è la bellezza del reale e la possibilità che questo sia luogo d’incontro per ognuno di noi con Chi quel reale lo fa.