Date da ricordare, bilanci da fare, istituzioni da accusare….. questo e’ il 12 gennaio per Haiti.

Ma a noi del Vilaj Italyen non interessa guardarsi indietro: guardiamo avanti, al futuro, alla speranza che accade per tutti.

Si legge del dramma di Haiti… niente in confronto a quello che vivono i nostri amici di certe zone del mondo, niente davanti al dramma umano di gente che ammazza e massacra a partire da una propria misura, niente davanti alla devastazione dell’io che dilaga nelle culture occidentali ed orientali.

Haiti fa parte di questo mondo ed anche a lei e’ chiesta una fatica nel vivere come a tutti. Basta lamentarsi di cosa poteva essere fatto, di dove sono finiti i soldi, di chi ha promesso e non mantenuto…

La nostra esperienza di questi anni e’ proprio diversa. Sabato Papa Francesco parlando alle persone intervenute in Vaticano all’incontro promosso in memoria del quinto anniversario del terremoto ha parlato di comunione, di carità che non e’ tale se non nasce da una comunione, di carità come dimensione della vita… questa e’ la nostra esperienza.

Le opere che sono nate in questi anni: la Klinik Sen Franswa, Lekol Ren de Lape, il kinder Stella Maris, la casa di accoglienza Kay Pe’ Giuss ci parlano di comunione, di volti, di storie, di amici conosciuti e no che hanno permesso che tutto questo nascesse e nascesse bello e nascesse per la Gloria di Dio ed il bene degli uomini.

Cinque anni di lotte, speranze, incontri…. cinque anni di Misericordia…. cinque anni di Grazia condivisa con i volti dei tanti che sono passati di qui per un giorno o un anno o con chi qui non ci e’ mai venuto ma ci ha accompagnato in altro modo.

Cinque anni di cadute, di dolore, di cammino spesso in salita ma sempre in cammino.

E allora oggi il Te Deum che la Chiesa ha cantato la notte del 31 dicembre al termine di un anno, noi lo cantiamo dai tetti, alzando la voce sopra quella di chi fa bilanci, lieti della storia di salvezza che in questa piccola parte di mondo accade per noi e per chi ci guarda.

“Vi esorto a proseguire nel cammino che avete iniziato, assicurandovi la mia costante preghiera e la mia benedizione. Maria nostra madre vi guidi e vi protegga.” conclude papa Francesco e con Maria e la Chiesa continuiamo il cammino sostenuto non  da un calcolo ne’ da un bilancio ma da uno stupore sempre più grande e gratuito.