Sabato 19 luglio ventotto bimbi della Kay Pe’ Giuss sono stati afferrati da Cristo nel Battesimo, diventando Suoi per sempre.

Ogni volta che un bambino della casa riceve il Battesimo e viene abbracciato da Cristo ed accolto nella Chiesa in maniera cosi’ definitiva mi trovo a ripensare alle ragioni per cui questa casa esiste e per cui vale la pena continuare a farla vivere pur dentro le oggettive centomila difficoltà che la realtà ci impone.

Guardando i bimbi elegantissimi dentro i loro seggioloni o sulle seggioline colorate, in attesa di qualcosa di cui non sanno bene cosa sia ma di cui percepiscono la straordinarietà mi domandavo quale fosse la cosa più importante che potessi dargli: una casa….. la possibilità di mangiare ogni giorno….. le cure mediche per crescere sani….. la possibilità di studiare….. affetto…… un’amicizia….. una speranza…. ma cosa davvero li salva? Cosa resterà per sempre? Io cosa ho di più vero da dare a loro?

“L’imperatore si rivolse ai cristiani dicendo: “Strani uomini…. ditemi voi stessi, o cristiani… che cosa avete di più caro nel cristianesimo? Allora si alzò in piedi lo starest Giovanni e rispose con dolcezza: “Grande sovrano quello che abbiamo di più caro nel Cristianesimo è Cristo stesso.”

E’ Cristo stesso. Si, quello che ho di più caro e’ Cristo stesso e per questo ogni volta che un bimbo viene accolto in questa casa chiedo per lui il Battesimo e cosi’ facendo  riscopro il mio Battesimo, l’istante in cui Cristo mi ha afferrata per sempreun istante che do’ per scontato, un istante di cui non conservo memoria, un istante che abbraccia un Eterno, viene dall’Eterno e nell’Eterno si perde, un istante senza il quale non saremmo totalmente uomini, totalmente figli.

La missione della Chiesa: fare in modo che questo abbraccio arrivi a tutti, o almeno la sua possibilità, perchè la libertà di ogni uomo sia provocata dal Fatto a cui il segno del Battesimo ci rimanda: “E il Verbo si fece carne e venne d abitare in mezzo a noi”.

Questo e’ quanto di più caro e vero posso dare ai miei bambini.