… Dio ci chiede di uscire dal nido che ci contiene ed essere inviati nelle frontiere del mondo, evitando la tentazione di addomesticarle…” così Papa Francesco si è rivolto pochi giorni fa all’Unione dei Superiori Generali riuniti a Roma.

 

E così in questi giorni queste parole mi hanno accompagnato e sono diventate criterio di giudizio ogni sera per rileggere le ore trascorse in questo pezzo sperduto di frontiera in cui vivo da diversi anni. La tentazione di “addomesticare” è sempre lì, in agguato, perchè in fondo ci piacerebbe che le cose andassero come abbiamo in testa noi perche’ siamo sempre convinti che sia la cosa più giusta, intelligente e necessaria.

E così ci si scopre presuntuosi e poco rispettosi della libertò dell’altro ma anche certi di una presunzione che nasce non dalla nostra testa ma da qualcosa che ci è accaduto, che ci ha afferrato ed e’ il desiderio di comunicare questo che a volte ci rende pieni di una baldanza che se perde il nesso con l’origine può diventare silenziosa violenza. Oggi la Chiesa celebra la memoria di San Francesco Saverio patrono dei missionari morto prima di portare l’annuncio di Cristo nel territorio cinese: non ha mai voluto addomesticare ma avvicinare quanti incontrava a ciò che lui stesso aveva incontrato.

Chiediamo per tutti noi questo cuore e questa Grazia.

Intanto al Vilaj Italyen la vita continua. Il presidente prosegue l’opera di bonifica della zona e tanta spazzatura sta sparendo anche se tanta ancora ne rimane.

La nostra scuola e’ entrata nel pieno del ritmo con le attività prettamente scolastiche al mattino, ludico-sportive al pomeriggio e nella giornata di sabato giornata in cui 150 bambini divisi in squadre si stanno affrontando nelle olimpiadi di Waf Jeremie: ci tocca fare il tifo per il Brasile visto che la nostra Vale capitana questa squadra, ma non disdegniamo di tifare Italia capitanata dal buon Segulnor. Vi racconteremo.

Ieri una rappresentanza della scuola ha partecipato alla cerimonia di premiazione con cui la IVY INTER AMERICAN FOUNDATION mi ha dato un riconoscimento umanitario per il lavoro svolto in questi anni a favore dei poveri di Waf Jeremie.

Mentre lo ricevevo mi tornavano alla mente le parole del Papa sulla tentazione di addomesticare e mi dicevo “…. se questi signori restassero qui due giorni….. mi toglierebbero il riconoscimento!!!!!”.

Presenti alla cerimonia il nunzio apostolico con la comunità della nunziatura, alcuni amici ed i rappresentanti delle opere del Vilaj Italyen. Il ricordo di Lucien è stato importante perchè non possiamo dimenticare chi tra noi ha dato la vita per continuare a gridare la speranza certa, quella che resa evidente dalla bellezza di un’opera che vive grida al mondo che non esiste situazione alcuna rispetto alla quale muovendo la propria libertà non si possa fare esperienza di bellezza, cioè non si possa incontrare ciò che di più vero risponda al cuore.