La scuola Ren de Lape’ ha concluso un altro anno di lavoro: domani la festa del passaggio dall’asilo alla prima elementare che dara’ inizio al cammino scolastico ufficiale per tanti dei nostri bimbi con noi dalla prima ora. Chico, Lovenson, Betchina, Belio, Windi, Kenken e tanti altri festeggeranno insieme ai loro genitori ed a noi il passaggio, la “graduation” che qui sembra essere un cosa davvero importante. Alcuni saranno ammessi alla prima elementare, altri al troizieme, un anno di ulteriore preparazione per chi ha bisogno di crescere ancora un pò.
Intanto a scuola e’ iniziato il campo estivo a cui si sono iscritti circa 150 bimbi. Il tema scelto per vivere insieme questo mese di luglio ripercorre le tappe della storia di Haiti. Varie squadre ad affrontarsi per un mese in sfide di ogni tipo che decreteranno i vincitori al 28 di luglio: spagnoli, francesi, filibustieri, bucanieri, pirati, indigeni… pronti ad affrontarsi in sfide senza fiato trascorrendo in allegria le caldissime giornate di questo luglio caraibico.
“Libertà o morte” gridavano gli schiavi ieri pomeriggio, “Libertà di rubare” rispondevano i pirati……
Così guardandoli ieri pomeriggio mi accorgevo di come sia possibile guardarsi con una pretesa per cui l’altro non è mai adeguato a te. E’ tutto l’anno che provati dalla violenza di Waf, dalle minacce dei banditi, dalle incursioni della polizia, dalle menzogne di tanti intorno a noi, ci domandiamo se sia possibile restare in questo posto, se c’è davvero una speranza per questa gente e quindi anche per noi. Tante domande, tanti dubbi, tanti ragionamenti che ti fanno perdere la capacita’ di stupirti davanti a quello che c’è.
A volte ci sembra non nasca niente perchè abbiamo la pretesa del risultato, sappiamo già come devono finire le cose, ci muoviamo con già in testa l’esito e non siamo più disposti a lasciarci stupire dalla libertà dell’altro, che significa dall’Avvenimento che accade.
Un’ora insieme a bambini e professori ieri pomeriggio ha spazzato via i dubbi di mesi: era cosi’ evidente il miracolo di un cambiamento che non si poteva restarne estranei, non si poteva negarlo, non si poteva racchiuderlo nei limiti di ciò che si ha in testa.
Occorre la libertà di permettere al Mistero di riaccadere ed un cuore semplice capace di riconoscerLo che non si perda in calcoli, che non anneghi nella pretesa, che non perda la speranza.
Ed allora con gli occhi pieni di bucanieri, pirati, indios e spagnoli si ritrova la certezza della strada, si riprende il passo, l’allegria del cammino, si chiede di imparare a guardare la realtà come Cristo la guarda e ad amarla come Lui la ama. E la compagnia degli amici che camminano con te, magari a migliaia di chilometri di distanza, e’ data per questo: aiutarsi a scoprire che la misura di Cristo è sempre più grande della mia perchè ha origine nella Sua Misericordia per l’uomo e non si e’ lasciata abbattere neanche dalla morte.
Lieti nella speranza continuiamo il cammino.