“Non si tratta di resistere ma di amare Cristo” cosi’ don Franco Belloni, parroco della Madonna Pellegrina di Novara, ci salutava ieri mattina prima di ripartire per l’Italia da cui era arrivato solo martedi’ per essere con noi in questi giorni particolari di festa portandoci l’abbraccio di tanti amici che, pur non avendo potuto essere qui, sono parte reale di questa storia.

Non si tratta di resistere….. e questa casa benedetta in ogni suo spazio dal nunzio apostolico, monsignor Azua, venerdi mattina, vuole dire proprio questo: la bellezza della struttura, la bellezza dei bimbi che la abitano, la bellezza della nostra compagnia che la vive, la bellezza della Chiesa che la genera parlano di un amore a Cristo, non di una forzata resistenza in nome di ideali pur buoni.Cosi’ venerdi mattina dopo giorni di duro lavoro in cui i nostri volontari guidati da don Franco hanno piantato palme, seminato prati, scavato rocce, trapiantato buganville….. le porte della nostra casa si sono aperte agli amici che hanno voluto essere con noi nella semplicita’ di questa cerimonia: benedire la casa e accogliere nella Chiesa per sempre attraverso il rito del Battesimo i bimbi che la abitano: Schnaider, Cassandra, Jorimel, Roseberline, Roseberlande, Brienka, Mikelson, Mikerline, Sonise, Esperancia, Cermeldriche, Bedgina, Betchina.

I piccoli schierati nei loro seggioloni, crollavano piano piano in attesa del grande momento, eleganti nelle loro tutine colorate appena giunte da Miami con gli amici Chiara e Roberto.

Nell’omelia Sua eccellenza  ci diceva come questo posto per anni solo sede dell’immondizzaio comunale era ora diventato luogo di bellezza, una finestra di Paradiso, grazie al coraggio della fede ed al lavoro che solo chi ha incontrato una certezza può rischiare di mettersi a fare. Ci ha parlato di papa Francesco che domanda una Chiesa povera tra i poveri e ci ha detto come questa casa e questa fraternità siano in sintonia con il nuovo Papa, di cui ci portava il saluto e l’abbraccio, casa che sara’ un richiamo per tutti, richiamo di questa povertà che poggia su ben altra ricchezza. A nome del Papa e della Chiesa ha ringraziato tutti quelli che presenti o assenti hanno sostenuto l’opera e continuano a sostenerla, in particolare i tanti giovani conosciuti in questi anni: una storia ed una compagnia che ha saputo generare un’opera di bellezza e di speranza.

E poi, uno per uno i piccoli sfilavano passando di braccia in braccia fino ad essere chiamati per nome ed accolti nella Chiesa per sempre. La’ dove e’ stato possibile erano presenti una mamma, una nonna…. tante braccia in cui i nostri piccoli trovavano spazio per capire cosa fosse successo.

E poi la festa insieme, le pizze dell’Angelica, le torte della Chris o i tramezzini della Vale….. le foto, i saluti e la casa che torna nel silenzio, quello di sempre, ma con una certezza in piu’: OGGI LA SALVEZZA E’ ENTRATA IN QUESTA CASA (Lc.19,9)….