Scontato! Arriva il 12 gennaio ed il telefono suona piu’ volte nella giornata. Ci chiedono interviste, tutti chiedono un giudizio, vogliono sapere cosa non e’ andato nella macchina degli aiuti, cercando colpevoli. La distrazione anche in questo giorno potrebbe essere totale.

Ma anche se e’ il 12 gennaio noi vogliamo vivere di Memoria, non di ricordi. Vogliamo vivere il presente, non piangere un passato o recriminare su un ipotetico futuro.

Ed il presente e’ una domanda sempre piu’ grande di significato che davanti al dolore viene destata in modo spettacolare proprio perche’ il dolore e’ cio’ che di meno sensato esiste al mondo. Eppure c’e’ e quando ci tocca ci scuote, ci desta, ci provoca a lasciarci schiacciare o ad affondare la domanda di significato.

Per noi il 12 gennaio e’ l’affondo di questa domanda e l’esplosione del grido “Vieni Signore Gesu'” che abbiamo sussurrato per tutto il tempo dell’Avvento appena terminato.

Liturgicamente siamo ancora nel tempo di Natale e questo grido e’ straordinariamente carico di risposta, una risposta accaduta, una risposta che i nostri amici scomparsi tre anni fa gia’ contemplano faccia a faccia e che noi non ci stanchiamo di domandare nelle pieghe della vita che domanda Memoria non ricordo.