“Senza la prospettiva di un oltre, la giustizia e’ impossibile” 

ho letto ieri mattina prima di mettermi in viaggio verso Waf. Si, perche’ adesso che tutto e’ avviato ed organizzato, posso tornare a casa dopo la messa e contemplare nel silenzio quel Mistero presente per cui vivo, riprendendo cosi’ in mano la regola francescana di un tempo di silenzio quotidiano. Cosi’, con Lui negli occhi e nel cuore, mi incammino verso Waf arrivandoci verso le nove e trovando tutti in piena attivita’ e responsabilita’.

Il furto di sabato notte, mi aveva provato: un colpo da Arsenio Lupin… una barca che arriva nel silenzio della notte, un muro aperto per la costruzione di una porta, una sbarra di ferro in mano e voila’…. il muro del deposito viene aperto giusto per far passare un ragazzino…. qualcuno che entra e apre la porta agli altri, il cibo di due mesi che prende il volo…. o meglio il mare. In silenzio arrivano ed in silenzio se ne vanno lasciando una scia di riso, fagioli, nutella, burro, olio….

Avevo letto questa cosa come una definitiva rottura con la realta’, con la comunita’ che evidentemente non mi era piu’ amica. Mi ero posta delle domande e mi ero data delle risposte. Pensavo a dei volti ma vedevo una complicita’ sommessa di tutti. Un dolore. Leggevo indifferenza negli sguardi della gente e restavo colpita dalla durezza del cuore che non guarda al reale ma vive una scontatezza davanti a tutto.

Poi inaspettatamente, silenziosamente e gratuitamente e’ riaccaduto: nel pomeriggio di ieri, i miei boys, ormai quattordici giovanotti, mi chiedono di sedermi con loro, davanti al mare, guardandoci in faccia. Rappresentano il Vilaj Italyen, mi dicono. Vilaj che nella giornata di domenica si era incontrato, ferito e deluso da quanto accaduto ma soprattutto ferito dall’idea che io potessi pensare a loro come ai responsabili del furto.

E cosi’ quella che credevo essre indifferenza o, alla fine, abitudine al male, era invece ricerca, desiderio, voglia di riscatto….. la mia gente ha setacciato ogni angolo di Port au Prince, ogni mercato da strada, ogni bottega davanti casa…. e hanno trovato i responsabili. Facile…. al mercato del centro un signore di Waf vendeva riso e nutella… anche a Waf se sei analfabeta, sai che due piu’ due fa quattro.

Ma c’e’ un problema: il responsabile del furto ha 14 anni, e’ un ragazzino della scuola che aveva gia’ dato problemi per furti in passato. Con lui padre e fratelli.

Il Vilaj Italyen ha deciso: chi si mette contro la comunita’ viene eliminato. Mi richiamano i tempi di Duvalier in cui ladri ed assassini sparivano nelle prigioni di stato. Waf ha deciso per la condanna a morte. Ma e’ un bambino quindi anche la violenza di Waf si ferma. Ammazziamo il padre, dice qualcuno. Non basta rispondono altri.

Qualcuno chiede il silenzio ed in piedi, guardandomi in volto, mi dice che l’unica cosa che sentono di poter fare perche’ io non perda la fiducia in loro e’ obbedire a cio’ che diro’ di fare con questo ragazzo. Mi chiedono di autorizzarne l’esecuzione.

E ti trovi li’, quasi dentro un film di altri tempi con la possibilita’ di lavarti le mani ed uscirtene perche’ tanto sono fatti loro, o di cercare con loro questo Oltre che permette la vera giustizia. Gli parlo dello sguardo con cui Un Altro guarda noi ogni giorno e di come ripartire da questo sguardo sia l’unica possibilita’ per far accadere davvero la Giustizia, quella con la G maiuscola che rompe la mia misura. Gli parlo di una vita che non e’ nostra, di un diritto che non abbiamo. Gli parlo di pace e di amore. Non li convinco, ma gli chiedo di fidarsi, di perdonare….. gli dico che non cambiamo Haiti se non cambiamo gli haitiani…. ridono, certi che la misura loro sia piu’ intelligente ed efficace, ma ci stanno, rispettano la storia che stiamo costruendo insieme….. forse e’ l’inizio del cambiamento.

P.S. Il ragazzino della foto e’ il mio grande amico Jon Jon…. niente a che vedere con il ragazzino responsabile del furto….. questo perche’ chi l’ha conosciuto mi ha scritto stupito…. mi piaceva la foto (fatta da Cristian) e mi piace l’espressione di Jon Jon…. anche a quattordici anni siamo liberi di usare la nostra liberta’ e di fare delle scelte. Jon Jon sta facendo la scelta giusta.