CRISTO RE……….. un re che ha gia’ vinto tutto il male dell’uomo ed ha gia’ salvato tutto ma proprio tutto della realta’.

A Port au Prince, il male sembra non avere mai fine e, dopo la pausa forzata in seguito al terremoto che questo male l’ha davvero piegato, eccolo rispuntare, senza volto, minaccioso, quasi a voler con violenza contrastare l’inesorabile positivita’ del reale che nasce innanzitutto dal fatto che in quanto c’e’, e’ evidenza di un essere dato.

I numeri del male a Port au Prince spaventano: nel mese di ottobre in seguito ad assalti armati da parte di banditi, in genere due in moto con i caschi, ci dicono di 61 morti…. uomini, donne, giovani e no assaltati per un cellulare, un laptop o pochi dollari e ammazzati in mezzo alla strada davanti agli occhi di tutti. Ed in questo novembre, sono gia’ 32 i morti per rapina in citta’, sconcertante…. 90 persone in un mese e mezzo e la gente ricomincia ad aver paura.

Anche Waf ed il Vilaj Italyen non sono immuni a questa ripresa del male: e’ di ottobre l’assalto al punto distribuzione acqua costruito con l’aiuto di COOPI, una ONG italiana, circa un anno fa. Cinque autobotti al giorno, centomila litri di acqua potabile a disposizione gratuitamente per la gente. Ora di cisterne, tubi e rubinetti non e’ rimasto nulla e venerdì una rissa scoppiata tra le donne che aspettavano l’arrivo dei camion da cui attingere direttamente tramite bocchettoni, ha provocato la rottura dei rubinetti dello stesso camion per cui da sabato Waf non riceve autobotti, se non quelle che vengono a riempire le nostre cisterne alla scuola ed alla klinik.

Ed ancora questa notte, hanno assaltato la dispensa della scuola portando via riso, fagioli, pomodori, olio, sale…. tutto…. le provviste di due mesi che una ONG americana ci aveva fornito.

Il male sembra vincere, restiamo attoniti, arrabbiati… ma in fondo capiamo che e’ solo la consistenza dell’uomo quella di essere niente ed il peccato non e’ piu’ uno scandalo, ma solo la possibilita’ di riprendere coscienza della propria umanita’ che, libera, puo’ scegliere se lasciar vincere questo male, o gridare una regalita’ di vittoria che, questo male, l’ha gia’ davvero vinto.

E cosi’ basta decidere di andare non a Waf, come verrebbe istintivo fare appena la voce di Edu al telefono mi racconta l’accaduto, per vedere cos’e’ successo, capire, dire, magari anche litigare, ma in nunziatura, a messa, insieme ad un gruppetto di persone che scelgono la vittoria della regalita’ e ci si riconcilia con il reale e con la sua positivita’. Si torna a casa piu’ coscienti della propria umanita’ e piu’ certi del bisogno di essere salvati.

Il dolore non e’ tolto, ma vinto e si continua il cammino…….