Il Vilaj Italyen e’ anche questo….. la possibilita’ che vecchi amici arrivino all’improvviso e le strade si incrociano di nuovo…
Cosi’ in un caldo pomeriggio caraibico, padre Enes Jefferson, viceparroco a Mage’, scende da una camionetta dell’ONU in tuta mimetica e scarponi. Lo lascio coadiutore del parroco e responsabile della pastorale giovanile parrocchiale a Mage’, Rio de Janeiro dove ho vissuto un anno, e lo rit rovo cappellano militare in forza all Brabat, il battaglione brasiliano in forza ai caschi blu in Haiti.
Ci eravamo lasciati sei anni fa, quando era venuto a casa mia a prendermi e mi aveva portato a Rio de Janeiro a prendere un autobus per Belem dove sarei arrivata dopo tre giorni e tre notti di viaggio e dove avrei preso al volo un tranquillo barcone per risalire piano piano il Rio della Amazzoni ed in otto giorni arrivare a Parintins e da li’, dopo un mese, sarei volata a Port au Prince.
Ed il giorno dopo un’altra amica, arriva cme ogni anno per fare un pezzo di strada con noi…. ed e’festa per tutti.
Sister Lisa dalla Pennsylvania ogni anno chiede alla sua madre generale il permesso di venire un mese al Vilaj Italyen ed eccola anche quest’anno….. chiassosa e gioiosa come sempre, amica di grandi e piccini.
Volti amici, volti di cui il cuore ha bisogno per camminare, evidenza di un popolo, quello della Chiesa, che cammina.
Volti che destano il desiderio del cammino e della compagnia, volti che richiamano al Mistero, volti cosi’ diversi, ma cosi’ simili nel’origine, volti…… testimonianza viva del Suo abbraccio.