Al Vilaj Italyen per noi sono i giorni del silenzio. La gente continua la sua vita come niente fosse….. in tanti oggi sono venuti a chiedermi lavoro…. il posto di Lucien….. non si rimpiazza cosi’ un amico, non si cerca un sostituto ad un compagno di strada…… ma questo in tanti non lo sanno perche’ non hanno mai fatto esperienza di una compagnia nel cammino.
Il dolore di Alex, fratello di Lucien, oggi si toccava con mano, straziante, evidente, pronto a ricordarci che il cuore dell’uomo domanda la vita. I parenti impegnati a cercare di riavere il corpo per poter fare la veglia ed il funerale insieme….. ma in Haiti non e’ semplice neanche morire!!!
Ci siamo seduti con i ragazzi, qualcuno con le lacrime agli occhi, tutti in silenzio: non ci va bene che la vita a Waf sia ripresa come niente fosse, che le mamme in attesa alla klinik ridano e scherzino come sempre, che nessuno si accorga di cio’ che e’ successo…. abbiamo deciso di chiudere la klinik, chiudere per un mese, come segno di lutto. Abbiamo deciso di mettere uno striscione ed una gigantografia di Lucien sul grosso muro esterno della klinik, abbiamo deciso di andare in giro a raccontare alla gente cosa abbiamo vissuto e cosa stiamo vivendo….. abbiamo deciso di fare delle magliette con il volto del nostro amico….. vogliamo dire a tutti che la violenza non ci fermera’ e che la speranza non e’ venuta meno….. riapriremo ai primi di ottobre con nel cuore il silenzio del Mistero che e’ passato tra noi che, come sempre, trasfigura il volto.
Grazie a tutti gli amici che mi e ci sono vicini, soprattutto a quegli 81 che oggi si sono fatti presenti scrivendomi una mail…. si resta e si continua perche’ c’e’ una compagnia cosi’!!!!
Vi lascio con le parole che Andrea ci ha fatto giungere che riassume cio’ che diventa sempre piu’ chiaro: “…..non e’ ‘l viver, ma’l morir nostro scopo…..”
A Lucien
Diciassette proiettili: e ‘n petto
il cuore ha di batter cessato;
per vendetta, chi e’ matto o chi e’ gretto
dal mondo di qua t’ha cacciato.
Breve e’ ‘l vivere, qual uno sparo
a breve distanza di tiro;
quel proiettile, e avido e avaro
ti toglie la vita e ‘l respiro.
Trapassato da un ferro di fuoco
il povero corpo si sente;
presto via te ne vai: per si’ poco
morir si puo’, forse per niente?
Non e’ ‘l viver – un filo di voce
par dir-, ma ‘l morir nostro scopo;
senza mai digrossar propria croce,
ma presto salirvi v’e’ d’uopo!
La Madonna, ch’in cielo fu assunta
in anima e corpo, ti copra
col Suo Manto: la carne e’ defunta,
ma ‘l spirto ‘l vero Amor scopra!
E’ vivo foco, o forse fiamma fatua,
ch’in cuore t’arde, ed a bruciar non tarda,
rendendoti per me cosi’ lontana?