In questi giorni al Vilaj Italyen il nostro amico dottor Guido Bertolaso e’ tornato a farci visita. Se oggi esiste il Vilaj e’ perche’ poco piu’ di anno fa lui autorizzo’ i suoi ragazzi giunti qui con la Protezione Civile Luigi, Massimo, Paolo e via via i tanti uomini e donne che ci hanno fatto compagnia nelle dure giornate del dopo terremoto di un anno fa, a darci una mano, accettando la sfida che Waf Jeremie rappresentava….. un’enorme discarica su cui vivevano circa 70.000 persone messe ancora piu’ in ginocchio da un terremoto che non ha rispettato nessuno.
In quelle prime giornate tanti uomini e donne della Protezione Civile, pompieri e soldati giunti con la Cavour, diedero tempo ed energie sotto un sole cocente, per rimuovere l’immondizia, riempire con macerie e preparare un terreno ben livellato che ci mettesse in grado di iniziare a ricostruire un pezzetto di Haiti. Quel lavoro iniziale oggi e’ diventato centoventidue casette, una scuola, un refettorio, un poliambulatorio…… un villaggio appunto che sta continuando a crescere.
La visita del dottor Bertolaso e di sua figlia Chiara hanno quindi il sapore di un padre che torna a trovare i suoi figli e questo i miei ragazzi l’hanno proprio capito bene. E cosi’ pochi mesi fa mi hanno chiesto di inventare con loro e per loro un gruppo di protezione civile haitiana…… ho accettato la sfida ed ho cercato aiuto da chi puo’ insegnarci innanzitutto cosa significhi essere la Protezione Civile e che cuore ci vuole per esserlo.
La risposta pronta e generosa e’ stata l’arrivo del dottor Bertolaso sabato e l’incontro che oggi ha avuto con i miei “boys”, sempre loro, veri protagonisti di cio’ che a Waf sta accadendo.
Ne e’ nata una possibilita’ bella e grande che nei prossimo mesi dara’ i suoi frutti….. ve li raccontero’ piano piano.