Punto Sorella Acqua

La presenza della portaerei Cavour nelle immediate settimane dopo il terremoto del gennaio 2010, ha permesso il nascere del Vilaj Italyen con le 122 casette colorate di cui ancora oggi risulta essere composto.
Dopo il refettorio Santa Chiara che offriva una prima risposta d’urgenza alla situazione difficile che si era creata, era necessario portare acqua a questa gente, acqua che permettesse loro di lavarsi, lavare e cucinare.

Ancora una volta i nostri amici italiani ci sono venuti in aiuto e unendo le forze Protezione Civile, Carabinieri e Pompieri hanno costruito un punto acqua composto da dieci serbatoi da quattromila litri ciascuno, posizionati sopra un basamento di cemento protetti da una rete metallica ed uniti da un sistema di tubi che convogliavano l’acqua in una serie di rubinetti posizionati a filiera davanti al muro.

Diverse ONG italiane hanno sostenuto il progetto regalandoci cinque camion di acqua al giorno (un camion sono circa 37.000 litri e costa 40 U$) e per la prima volta la gente di Waf ha potuto dignitosamente andare ai rubinetti con i propri secchi ogni volta che aveva bisogno di acqua: all’inizio molte code e qualche litigio ma quando si sono resi conto che di acqua ce n’era in abbondanza ha cominciato ad essere tutto più tranquillo.

Come sempre però nella vita esistono i furboni!!! Ed anche Waf ha avuto il suo furbone speciale. Un aitante giovane italiano che lavorava per una ONG italiana, facendo un intervento a Waf, ha deciso che il punto acqua non era stato fatto nel posto giusto e non era stata pensata una raccolta di acqua a terra il che creava una specie di pantano nella zona unto acqua.
Così ha proposto alla sua ONG di rifare un secondo punto acqua neutralizzando il primo. Questo ha voluto dire che una domenica pomeriggio mi chiami Luke allarmato chiedendomi se avevo dato ordine di smantellare tutto, perché era quello che stava avvenendo: alcuni giovanotti della zona, saputo del nuovo progetto avevano giustamente pensato di non far perdere quanto fatto e si sono presi tubi, rubinetti e serbatoi.

La ONG in qualche settimana ha costruito un serbatoio in muratura dieci volte meno capiente del nostro sistema, cinquanta metri più in là…….. ed ovviamente non ha chiesto un confronto od un parere a chi su Waf ci lavorava già da anni.
Nel frattempo chi regalava i camion di acqua si è tirato indietro perché i serbatoi da riempire non c’erano più.

Ma il nostro aitante giovanotto non si perso d’animo ed ha acquistato un camion di acqua che nel giro di qualche ora è arrivato. La gente è accorsa armata di secchi e secchielli perché era evidente che un camion non sarebbe bastato per tutti. Così tra spintoni e sassate il camion ha cominciato a riempire il nuovo serbatoio che, nel giro di pochi minuti…. si è crepato, spaccandosi in due e lasciando cadere l’acqua a terra.
Nei giorni successivi il serbatoio è stato ristrutturato e per qualche settimana, forse mese, ha accolto il camion di acqua.

Ma nel frattempo terminava il contratto di lavoro del nostro furbone che lasciava Haiti certo di aver dato una grossa mano a risolvere i problemi di questa gente.
Oggi il serbatoio è un monumento alla stupidità umana, nessuno lo riempie di acqua e la gente di Waf è tornata a dover comprare un secchio di acqua da chi la vende a peso d’oro.