Giorni difficili questi per tutti noi e per la nostra gente.
I disordini di ieri ci hanno costretto ad una giornata in casa seguendo le notizie dalle dirette televisive che ci hanno mostrato scene di guerriglia in gran parte del paese.
Port au Prince è bloccata: barricate di pneumatici in fiamme impediscono il passaggio a chiunque cerchi di muoversi.”

Oscar e Roxana gli amici dottori messicani che avrebbero dovuto smontare dalla notte e ricevere il cambio da Gianfri e Fosca, sono invece ancora lì sostenendo l’emergenza affiancati dai nostri boys Pouchon, Alex e Lucien che, investiti della responsabilità di “capi” non abbandonano l’ambulatorio.
Di prima mattina vengono chiamati per una giovane donna che giace riversa in strada: sta per nascere il suo bambino ed i nostri dottori decidono che non si può nascere per strada a Waf Jeremie. Arrivano i boys con la barella e la giovane mamma viene trasportata nel mio “ufficio” in ambulatorio, ma il bimbo non è nella posizione corretta ed ha la testa molto grossa…………… mi telefonano, chiedono il permesso di tentare di uscire per portare la donna in ospedale….sono disposti a rischiare…………. dico a Oscar e Roxana di non uscire ma di mandare i ragazzi che partono con il tap tap e contrattando con i dimostranti lungo le barricate riescono a farsi aprire il varco e ad arrivare all’ospedale lasciando la giovane donna al suo Destino che abbiamo affidato alla Madonna perchè aiuti lei questo bimbo a nascere e poi il rientro………… le barricate si riaprono e tutto torna al suo posto.

Ma scarseggiavano acqua e diesel……….. Pouchon riparte e raggiunge la casa di Corrado, responsabile dei progetti che la Fondazione Albero della vita sta sostenendo in ambulatorio, ritornerà con acqua, cibo e un po’ di soldi. La giornata continua.

In tarda serata mettiamo a fuoco la giornata di oggi: il tap tap tenterà una nuova uscita per portare a casa Oscar e Roxana che domani devono rientrare in Messico come previsto (anche se l’aeroporto è chiuso e quindi bisognerà vedere cosa sarà domani) e venire a prendere i nostri medici che assicureranno l’emergenza fino a che non sarà possibile riprendere la normalità. Non ci sono problemi di sicurezza per i nostri: in questo momento il luogo più sicuro per noi è sicuramente Waf Jeremie, dove la mia gente è con noi e dove il caos della città non entra.
Io aspetterò qui l’evolversi delle cose per cercare di raggiungere Waf appena possibile con la macchina ma non sappiamo se questo sarà oggi o nei prossimi giorni.”