“La giornata di ieri si è aperta con una tregua che i manifestanti hanno lasciato al paese per organizzarsi prima dell’inizio di una nuova settimana che dicono vedrà il riaccendersi delle manifestazioni di protesta. Intanto ne approfittiamo: cambio medici alla Klinik per dare riposo a chi è rimasto lì per giorni, spesa al supermercato, messa alla missione dei padri Camilliani e partenza di chi non se la sente di rimanere dentro un’incertezza come quella che siamo chiamati a vivere, approfittando della riapertura temporanea dell’aeroporto.

Dopo anni vissuti ad Haiti mi sento di dire che non stiamo correndo alcun pericolo, solo si perde tempo e si devono modificare totalmente i progetti fatti: turni lunghissimi, medicinali che mancano perchè non si riesce a farli arrivare, precarietà generale.
Ma è Haiti, forse se non fosse così non saremmo qui!
 
La cosa che più ci preoccupa è che se veramente domani riinizieranno i disordini dall’ospedale Sacco non arriverà nessun cambio perchè la Regione Lombardia ovviamente non può sostenere l’invio di medici in una zona definita a rischio. Questo vuol dire per noi restare da soli e, dopo aver pensato di chiudere la Klinik, abbiamo invece deciso che non tradiremo la nostra gente e restermo aperti con lo scopo di fare compagnia a chi ha bisogno che quel luogo lì ci sia. Nel frattempo non molto distante da noi sono stati preparati da parte di famose organizzazioni centri colera e quindi potremo impegnarci per far arrivare lì i malati che non saremmo in grado di trattare noi.
Ma continuiamo a sperare che invece la situazione sia tornata alla normalità e che i nostri amici del Sacco possano continuare ad arrivare.”